Strange days
Rebibbia, ore 8.29 di un torrido Venerdì di fine Giugno.
Sotto la canicola, vicino alla palina gialla che indica gli autobus che transitano in questo luogo dimenticato da dio e dalla regina Elisabetta, un signore di 50+ anni, in tuta blu, arrota su una mola artigianale che spunta chissà come dal sellino della sua Vespa vintage, un coltellaccio che ha tanti centimetri quanti lui anni e rughe in viso.
Il culo del sellino trasformato in un'improvvisata postazione da arrotino (macellaio?) con tanto di motorino collegato a ciò che resta dell'omologo che muove(va) la gloriosa.
Dal tizio, assorto com'è nella gioia del suo lavoro, non giunge alcun suono o parola. Niente di niente.
Neanche un 'Donne! E' arrivato l'arrotino e l'ombrellaio...' che mi possa tranquillizzare prima ancora che farmi incazzare come al solito.
Nel frattempo la folla di ucrainealbanesitalianistudentipensionateturisteammericane lo guarda con occhi a metà tra l'incuriosito ed il seriamente preoccupato.
Fondamentalmente strabici.
Io, mezzo stordito dall'arsura e dal boccheggìo cui mi ha costretto la dannata linea B della metropolitana, formulo tra me e me le seguenti ipotesi:
- Il tizio è un vero arrotino, solo un po' taciturno
- Il tizio è malato di mente e ora ci squarta tutti urlando 'verso l'infinito e oltre!'
- Guarda cosa vanno a pensare 'sti pubblicitari per invogliare i 'ggiovani ad andare a vedere Hostel part II che esce proprio oggi al cinema
1 comments:
Quale era l'illuminazione? Lo hai mandato ad "arrotare" mara venier che ci da i simpatici consigli??
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